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La villa comunale di Locorotondo

Situata all'estremità sud-ovest della collina ove sorge il paese, proprio di fronte alla piazzetta Vittorio Emanuele, principale ed accogliente ingresso al centro storico.
La villa si affaccia sull'incantevole valle d'Itria come fosse un ampio e privilegiato balcone che si prolunga nel sottostante versante collinare sistemato con un sistema di percorsi a tornanti simmetrici, comunemente detto sottovilla, e terminante in uno spazio pianeggiante che un tempo fungeva da balera estiva.
Questo grazioso giardino pubblico venne sistemato nel 1860 ed intitolato a Giuseppe Garibaldi: fu realizzato durante il primo mandato di sindaco (1859-60) di Vittorio Aprile, nonno del più noto ed omonimo locorotondese anch'egli sindaco per ben due volte nel corso del ‘900.

Lo storico Giuseppe Baccari, nelle sue Memorie storiche di Locorotondo, ci informa circa la realizzazione della villa riportando il contenuto di due lapidi che originariamente erano apposte sui due pilastri di ingresso dalla parte sottostante di via Martina Franca: Con volontarie offerte questa villa formava il I Eletto F. Romano e Essendo Sindaco Vittorio Aprile l'anno 1860.

Nel 1884 lo stesso sindaco Aprile fece costruire il monumento a Vittorio Emanuele II collocandolo in un'aiuola a destra dell'ingresso; il successivo sindaco Domenico Scodalupi (1890-1901) diede nuova sistemazione alla villa allargandola sul lato sud e collocando il monumento suddetto in posizione più centrale, in modo che fosse in asse con il cancello d'entrata, proprio di fronte alla piazzetta omonima.

Nel 1930 fu realizzato l'attuale Monumento ai Caduti che andò a sostituire il vecchio cippo con il busto di Vittorio Emanuele II, che venne nuovamente spostato in un'aiuola a sinistra dell'ingresso ove è attualmente.

Nella stessa occasione venne rinnovato l'ingresso con nuovi piloni in pietra e nuova cancellata (i due pilastri originari vennero smontati e ricomposti all'imbocco di un podere privato ubicato nei pressi del ponte della ferrovia di via Madonna della Catena). In concomitanza di questo ammodernamento la villa fu ribattezzata con il nome di Monte Grappa.

Nel passato il sito ove sorge la villa comunale altro non era che una sorta di protuberanza della collina, tagliata fuori dalle antiche mura, che in questo punto si congiungevano all'antico castello; lo storico locorotondese Angelo Convertini, nel suo manoscritto tardo-settecentesco, ricorda questo sito come una spianata erbosa piuttosto piacevole e caratterizzata dalla presenza di tre alberi di olmo, di antica data. Di questi olmi, il più grande era attorniato da due giri di pietra a mo' di gradoni, sui cui fronti erano incise due iscrizioni: una riportava la data del 1644, quale anno della realizzazione di detti gradoni, l'altra a posteriori ricordava la compera del territorio comunale avvenuto nel 1566.

Lo stesso Convertini scrive che con molta probabilità sotto questi olmi si compì uno storico evento: la sera del 16 luglio 1665 venne firmato un cartello di sfida per il duello che si sarebbe consumato qualche giorno dopo, in Ostuni, tra il duca Petracone V Caracciolo di Martina Franca, barone di Locorotondo, e Cosimo Acquaviva D'Aragona, figlio del Conte di Conversano il più noto Gian Girolamo.